Kineuropa da Kino, “cinema” in lingua tedesca, idioma del Faust e dell’espressionismo degli esordi; Kineuropa come κίνησις, la parola del muoversi e del danzare, greca come la classicità mediterranea che al nostro mondo seppe fornire forma e ordine. Kineuropa come cinema ed Europa, crasi e unione di un’idea e dello spirito che la generò.
Nove autori dal diverso background, dalle prospettive eterogenee, ma dalla comune visione, provenienti da sei nazioni differenti, in questa raccolta esplorano il medesimo tema: come la Settima Arte non sia soltanto nata casualmente in una certa coordinata geografica per poi diffondersi a macchia d’olio nei cinque continenti, ma rappresenti un’espressione caratteristica di un preciso Volksgeist, e, allo stesso tempo, un mezzo privilegiato che l’uomo europeo ha per definire e comprendere sé stesso, i suoi problemi, le questioni che più gli sono urgenti, la sua storia, il suo ethos.
Da Goethe a Richard Wagner e alla sua arte totale, vera fonte da cui l’avventura cinematografica prende origine, da Spengler e Nietzsche risalendo sino alla tragedia, e ancora da Refn e Von Trier sino a Melville e la Nouvelle Vague, Fritz Lang, e ancora su, fin nel cuore delle fantasmagorie di Méliès, il cinema come bagliore dell’identità europea risplende qui in tutta la sua luce e il suo fascino senza tempo, accompagnando il lettore in una riscoperta, prima ancora che di una forma artistica, dell’Europa eterna, madre bellissima, patria immortale.